Il club, dopo aver difeso con le unghie e con i denti gli assalti al suo bomber, ci prova per l’ex Sassuolo: trattativa complicata
Ci sono momenti, nei diversi periodi di un calciomercato sempre più frenetico e imprevedibile, in cui si può anche rifiutare lo stesso giocatore che poi, a causa di mutate esigenze, diventa clamorosamente un obiettivo del club. Vero è che nel caso in oggetto, Stefano Sensi era stato offerto dall’Inter nell’àmbito di un’operazione più grande, che avrebbe coinvolto un attaccante che sarebbe entrato a far parte della rosa di Simone Inzaghi.
Nulla di fatto, la società ha declinato lo scambio con cash. Salvo poi tornare sullo stesso centrocampista attraverso una trattativa slegata da altri affari. Anche in questo caso però, probabilmente l’operazione non vedrà mai la fumata bianca.
L’ex Sampdoria e Monza, tornato alla base dopo il fruttuoso prestito ai biancorossi brianzoli, si è (ri)guadagnato la stima e la fiducia dei suoi tifosi con un pre-campionato coi fiocchi. Per quello che possa valere, infatti, Sensi è stato addirittura il capocannoniere della squadra nella pre-season.
Se l’affare Samardzic non fosse clamorosamente saltato però, probabilmente il giocatore umbro sarebbe stato ceduto. Col dietrofront del serbo e i relativi disastri del padre e degli agenti, Samardzic è rimasto ad Udine. E Sensi a Milano. Difficilmente ora l’Inter si priverà della sua alternativa nel ruolo di mezzala di inserimento.
Iervolino prova l’assalto, Sensi non ne vuole sapere
Dicevamo dell’affare che la Beneamata aveva provato ad intavolare con la Salernitana per arrivare a Boulaye Dia, uno degli obiettivi per l’attacco prima degli acquisti di Marko Arnautovic e di quello di Alexis Sanchez. Il club granata non ne ha voluto sapere di cedere il suo bomber, resistendo gli assalti. Sensi però piaceva e piace eccome, quindi a distanza di qualche settimana Iervolino si è fatto sotto col club nerazzurro e con l’entourage del calciatore per un acquisto a titolo definitivo.
Peccato però che le ambizioni dei campani siano destinate ad essere frustrate dalla posizione dei meneghini e soprattutto dalla volontà del ragazzo. Che di lasciare l’Inter proprio non ne vuole sapere. Arrivato a Milano nel 2019, all’alba del primo anno di Conte, Sensi contava di fare lo stesso percorso di Nicolò Barella, che ha iniziato in punta di piedi, salvo poi imporsi come una colonna del club.
Forse Sensi ha perso quel tipo di treno, ma la stagione dell’Inter – che sarà lunghissima, dati i molteplici impegni dei nerazzurri nelle varie competizioni – potrà regalargli delle opportunità di crescita. E di visibilità.
